La Corte europea ha condannato come aiuti di stato gli incentivi concessi dalla Regione nel 2001 a ventidue alberghi, residence e villaggi turistici. Dura la reazione del presidente della Commissione Bilancio, Pietro Fois, che chiede un intervento del premier
CAGLIARI - «Monti venga pure a Cagliari e gli consegnerò personalmente le chiavi della commissione Bilancio. Faccio di più: gli spedirò oggi stesso il bilancio della Regione». Dura la reazione del presidente della commissione Bilancio del Consiglio regionale della Sardegna, Pietrino Fois, dopo la decisione della Corte europea che ha condannato come aiuti di stato gli incentivi concessi dalla Regione nel 2001 a ventidue alberghi, residence e villaggi turistici.
«Tra patto di stabilità e mancate risorse noi oggi non abbiamo più sufficienti trasferimenti da parte dello Stato né margini di manovra per intervenire sulla crisi» prosegue. Secondo il presidente del bilancio sardo «la maggiore responsabilità di questa situazione è del governo italiano, che nulla fa per difenderci ma anzi, nei fatti, dimostra di condividere le iniziative sanzionatorie dell’Europa».
Fois fa riferimento anche alla legge 44 sull’agricoltura e del turismo: «non sono aiuti di stato che violano la concorrenza ma giusti e necessari incentivi». «La Regione Sardegna non ha possibilità di trattare con l’Europa, ma se non vogliamo arrivare al punto che le amministrazioni locali e l’istituzione regionale siano totalmente screditate spetta a Monti e a tutti i tecnici del suo governo aiutarci perché queste sanzioni siano cancellate. In alternativa la Sardegna rischia di andare definitivamente a fondo».
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