Il presidente regionale della Confesercenti lancia l´allarme per la grave crisi delle imprese sarde e invita il Governo Monti a stimolare la crescita con gli sgravi sulle assunzioni
CAGLIARI - «Si continua a perpetrare il saccheggio delle imprese. Se la Corte dei Conti ha suggerito di rivedere la tassazione, se il governatore della Banca d’Italia è arrivato a dire che in Italia il carico di tasse e imposte è esagerato e iniquo, se l’Inps parla di un aumento del 10% su base annuale delle domande di disoccupazione mentre è incrementato il numero dei cassintegrati, ritengo che non sia esagerato parlare di saccheggio, anche perché i consumi sono bloccati ormai da parecchi mesi».
A dichiararlo è Marco Sulis, presidente regionale della Confesercenti, facendo riferimento all'Imu, l’imposta sui beni immobili reintrodotta dal Governo Monti. «Ho la sensazione – prosegue Sulis – che il Governo non si renda conto della situazione reale del Paese. Comprendo l’esigenza di far quadrare i conti del bilancio statale, ma l’economia reale si basa su tante dinamiche, e non solo sulle tecniche di stampo ragionieristico».
In attesa che ad ottobre anche l'Iva - già ritoccata al 21% - passerà al 23%. Con l’Imu, le imprese manifatturiere artigiane e quelle industriali pagheranno quest’anno oltre 1.500 euro in più rispetto al 2011. Andrà male anche per le attività commerciali (569 euro di media) e per gli studi professionali (949 euro): «un salasso che rischia di affossare definitivamente un sistema produttivo già in ginocchio». La vera crescita secondo il presidente dell'associazione di categoria passa per
«i veri sgravi a favore delle imprese che assumono». «Le buste paga oggi pesano - conclude - e non di certo per salari e stipendi al netto delle tasse».
Commenti