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S.A. 4 luglio 2012
Cisl sarda: 2mila posti a rischio
L´analisi della Cisl sarda è impietosa sui tagli previsti nella pubblica amministrazione all´esame del governo e le ripercussione nell´isola


CAGLIARI - La spending review è all'esame del governo e infuriano le polemiche sui tagli previsti dal supercommissario Enrico Bondi, in particolare quelli previsti su sanità, istruzione e dipendenti pubblici. E i sindacati si dichiarano pronti alla mobilitazione. L'analisi della Cisl sarda è impietosa: «l’uso della scure o del bisturi – nell’isola non farà differenza - da parte del Governo Monti potrebbe mettere a repentaglio, in Sardegna, nei prossimi due anni, il posto di lavoro di duemila dipendenti statali. Con un altro colpo alla specialità dell’isola e ai suoi abitanti che vedrebbero ridursi notevolmente la qualità dei servizi e aumentare il costo degli stessi».

Ecco «la prima mappa della sforbiciata-Monti» secondo il sindacato isolano. Nei tribunali chiudono tutte le sezioni staccate (6) di Sanluri- Carbonia-Sorgono-Macomer-Alghero-Olbia e forse anche la Maddalena. Tutto il personale (circa 200 lavoratori) verrà messo in mobilità nelle sedi delle province storiche che accorperanno le sezioni staccate soppresse. Chiusura anche di tutti gli uffici del giudice di pace, fatta eccezione per quelli situati nelle sedi delle province storiche. Nelle agenzie fiscali vengono soppresse le agenzie del territorio - i cosiddetti uffici del Catasto - e accorpate alle Agenzie delle Entrate corrispondenti alle quattro province storiche insieme col trasferimento dei circa 300 lavoratori interessati. Per gli eventuali esuberi è prevista la mobilità oltre mare. Nel decreto Monti si prevede altresì la soppressione di tutti gli uffici staccati corrispondenti nel territorio a circa 6 punti strategici e la soppressione dei tre uffici sportello.

Proseguendo con le prefetture: sono a rischio di chiusura gli uffici di Nuoro che verranno accorpati a Sassari con relativo personale, e gli uffici di Oristano accorpati a Cagliari. A Oristano sarà chiusa anche la Questura. A questo si aggiunge l’effetto trascinamento che coinvolge le caserme dei carabinieri e delle forze di Polizia di Stato. Le agenzie del monopolio verranno accorpate all’agenzia delle dogane e dalle attuali quattro diventeranno due. Infine gli «uffici del ministero della difesa»: entro il 2015 chiusura definitiva dell’aeroporto militare di Elmas con trasferimento del personale (60 civili e 280 militari) più tutto l’indotto intorno all’attività dell’aeroporto. Chiusura dei poligono militari (con 200 civili e 1000 militari più indotto). Ridimensionamento ulteriore della base Marina militare di La Maddalena ( circa 80 civili) con mobilità prevista presso altri enti dello stato.
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