Si riaprono le procedure per trovare nuovi soggetti interessati. L´azienda ha confermato la decisione di procedere alla fermata dell´impianto entro il 31 dicembre. Le dichiarazioni del Governatore Cappellacci
ROMA - Passo indietro di Aurelius dalla trattativa per rilevare da Alcoa lo stabilimento di Portovesme. E' quanto emerso dall'incontro al Ministero dello Sviluppo economico sulla vertenza Alcoa. I sindacati fanno sapere che «il fondo tedesco si è sfilato senza presentare un piano industriale credibile e una disponibilità concreta a ricapitalizzare l'azienda».
Si riaprono così le procedure per trovare nuovi soggetti interessati. L'azienda ha confermato la decisione di procedere alla fermata dell'impianto entro il 31 dicembre e di mantenere i lavoratori fino a quella data. Un invito «a proseguire l'impegno unitario delle istituzioni, dei sindacati e dei rappresentanti del territorio per dialogare con interlocutori interessati all'acquisto del sito di Portovesme» è arrivato dal presidente della Regione, Ugo Cappellacci, al termine della riunione, alla quale ha partecipato anche l'assessore dell’Industria Alessandra Zedda.
«Di ennesimo fallimento da parte del Dicastero presieduto dal Ministro Corrado Passera» ha parlato, invece, Stefano Lai, coordinatore regionale del Dipartimento Lavoro Idv e delegato Rsu Alcoa, dopo la conclusione del tavolo a Roma. «Non può essere una soluzione quella che, nonostante la millantata strategicità dell'alluminio, prevede la fermata dello stabilimento sardo, aggravata dal mancato accordo che garantisca anche per i lavoratori degli appalti, un piano di salvaguardia sociale, come quello firmato per i lavoratori diretti – afferma Lai -. In questo paese, manca un serio piano industriale, a salvaguardia dell'industria di base e non solo».
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