Il protocollo prevede studi di fattibilità e investimenti, anche con il sostegno pubblico, sulla linea produttiva e, sul fronte energetico, la realizzazione di una nuova caldaia
CAGLIARI - E' stato sottoscritto al Mise il protocollo d'intesa che fissa un percorso condiviso con Rusal per la ripresa produttiva di Eurallumina, l'impianto di Portovesme fermo da oltre 3 anni. Il protocollo prevede studi di fattibilità e investimenti, anche con il sostegno pubblico, sulla linea produttiva e, sul fronte energetico, la realizzazione di una nuova caldaia.
«Un passo in avanti importante e concreto in una vertenza cruciale per i lavoratori, il territorio e l'intera Sardegna. In questo momento é giusto esprimere un ringraziamento sincero agli operai ed alle loro famiglie, che con loro determinazione e sollecitazione quotidiana hanno permesso che si arrivasse a questo primo risultato». Lo ha dichiarato il presidente Ugo Cappellacci dopo la sottoscrizione dell'addendum al protocollo d'intesa.
Il documento prevede la realizzazione ad opera di una NewCo, partecipata da Eurallumina e dalla Sfirs, di una centrale di cogenerazione CHP per ridurre i costi energetici, alimentata a carbone. Eurallumina proseguirà le iniziative finalizzate alla modifica dell’impianto al fine di poter utilizzare materiali che consentono la riduzione della temperatura della sezione d'attacco e conseguentemente la diminuzione dei costi dell'energia e del trasporto della materia prima. Il percorso concordato sarà accompagnato con le procedure per la cassa integrazione fino al 31 dicembre 2013 e dalle misure finalizzate a consentire all’azienda di porre in atto gli studi di fattibilità ed ottenere le autorizzazioni di legge per tutti gli interventi necessari a rendere competitivo l’impianto dell’Eurallumina.
Soddisfazione é stata espressa anche dall'assessore dell’Industria, Alessandra Zedda. «É una tappa importante di un percorso che deve creare le condizioni per la ripresa dell'attività produttiva e il ritorno degli operai al lavoro - ha sottolineato -. Si tratta di un primo risultato ottenuto grazie alla coesione degli attori locali, nel solco della linea comune concordata circa un anno fa con i rappresentanti istituzionali e sindacali del territorio».
Nella foto: Ugo Cappellacci
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