Una burocrazia salata per le amministrazioni comunali che viene compensata con l´aumento dei tributi locali. Alghero ha l´aliquota base più alta tra i comuni della Sardegna. L´appello del presidente della Confartigianato
ALGHERO - «I dati sulla spesa dei Comuni della Sardegna sono preoccupanti e mostrano una burocrazia ridondante, costosa, e fuori dalle più usuali medie nazionali (anch’esse peraltro costose). Non vi è da stupirsi allora se i primi dati forniti dall’Ufficio Studi di Confartigianato e da IlSole24Ore sulla pressione Imu confermano le peggiori previsioni di Confartigianato stessa formulate l’anno scorso, quando l’Imposta Municipale Unica è stata inventata dal Governo Berlusconi».
E' l'amara constatazione di Murgianu, presidente Confartigianato Sardegna, sui bilanci delle amministrazioni comunali alle prese con una burocrazia salatissima in termini di spesa, recuperata sulle tassazioni locali, con l'Imu in primis. «Confrontando le spese tra regioni e province d’Italia - prosegue - si nota subito che la Sardegna appare ai primi posti sia nei costi del personale che in quelli per beni e servizi». Così, i Comuni, per alimentare le alte spese e tamponare i mancati trasferimenti da parte dello Stato, hanno quasi tutti utilizzato la possibilità di aumentare l’aliquota base. Nei comuni del nord Italia si è arrivati al 9,4%, ma anche in Sardegna non ci si discosta di molto.
Murgianu per questo lancia l'appello all'Anci: «per far scendere la pressione dell’Imu non c’è che una strada rendere più efficiente e meno costoso il sistema della Pubblica Amministrazione». Intanto i cittadini hanno da pochi giorni fatto i conti con la seconda rata dell'imposta sugli immobili e dai dati del portale Anutel il dato più alto lo raggiunge Alghero con l’Imu al 9,80x1000. Seguono Cagliari e Porto Torres con 9,60, Oristano con 8,60, e Sassari con 8. I restanti sono tutti al 7,60.
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