La Giunta comunale guidata da Stefano Lubrano ha deliberato la rescissione immediata di tutti i contratti derivati stipulati tra il 2004 e 2006 dall´amministrazione di Centrodestra. Il capogruppo Pd: «grazie Tedde»
ALGHERO - La Giunta comunale di Alghero, nella seduta di mercoledì, ha deliberato l'immediata rescissione di tutti i contratti derivati - i famigerati swap - stipulati tra il 2004 e il 2006 dall´amministrazione di Centrodestra. Stefano Lubrano, già da dicembre, aveva anticipato al microfono di
Alguer.it [
GUARDA] che era allo studio dell'amministrazione la possibilità di uscita indolore dai quattro contratti derivati, fino ad impegnare - lo scorso gennaio -
192mila euro per accantonare e utilizzare nel momento più conveniente per liberarsi del pericoloso fardello.
Si tratta di quattro distinti contratti - due con scadenza al 2019, uno al 2023 e uno al 2030, per un valore nozionale complessivo di oltre 29 milioni di euro. Contratti che, seppur altamente rischiosi, ad oggi non avrebbero comportato perdite per Sant'Anna, ma che, stando al monitoraggio del
Mark to market, potrebbero d'ora in poi risultare in perdita. Per questo motivo l'esecutivo guidato da Stefano Lubrano, ravvisati i presupposti, stante l'elevata incertezza in ordine all'andamento dei mercati ed il considerevole grado di speculatività degli strumenti finanziari, ha dato mandato agli uffici comunali competenti di adoperasi per la rescissione immediata.
«Un altro pasticcio dell’Amministrazione Tedde è stato risolto». Così Matteo Tedde, capogruppo del Partito democratico in consiglio comunale saluta la decisione assunta dall'esecutivo. «Al 15 Marzo scorso, il costo di chiusura dell’operazione ammontava ad oltre 326 mila euro - sottolinea - somma non elevatissima se si pensa che in alcuni periodi ha superato 1 milione e mezzo. Si tratta di un sacrificio per la nostra comunità, per il quale dobbiamo ringraziare l’Amministrazione Tedde. In campagna elettorale abbiamo promesso che avremmo liberato le future generazioni algheresi da questo grave pericolo incombente - conclude Tedde - e lo abbiamo fatto».
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