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A.B. 9 agosto 2013
Primarie e crisi economica: Interviene la Cisl
«Caldo e Primarie hanno messo in soffitta i problemi veri della Sardegna. I partiti non dimentichino le reali difficoltà della gente sarda», ammonisce il segretario generale Oriana Putzolu


CAGLIARI - «Caldo e Primarie hanno messo in soffitta i problemi veri della Sardegna. Mentre la calura estiva sia pure lentamente è destinata a scomparire, le Primarie hanno anticipato di ben sei mesi la campagna elettorale. I partiti sono liberi di darsi regole, tempi e scadenze per ricercare i candidati alla presidenza della Regione, purchè non dimentichino le reali difficoltà della gente sarda».

Il segretario generale di Cisl Sardegna Oriana Putzolu non abbassa la guardia e richiama la politica sarda a confrontarsi sul tavolo delle urgenze per l’Isola. «Quest’Isola ha bisogno che Giunta e Consiglio dedichino questo fine legislatura alle vere urgenze dei sardi, che si chiamano lavoro, occupazione giovanile, ripresa produttiva, istruzione e formazione, ammortizzatori sociali, problema-industria, trasporti. Giunta e Consiglio Regionale devono operare un colpo di reni ormai improcrastinabile per risolvere in tempo utile queste partite da lungo aperte e fondamentali per il futuro dei cittadini sardi. Il libro delle promesse e delle incompiute il primo di agosto si è arricchito di un’altra pagina: in quella data si sarebbe dovuta riunire la cabina di regia per monitorare la situazione delle principali vertenze/emergenze che caratterizzano la situazione della Sardegna. Appuntamento rinviato».

«La cabina di regia – intima il segretario - dovrà fare chiarezza (entro agosto) prioritariamente su alcuni problemi: nuovo acquirente per “Alcoa”, assunzioni e decollo della chimica verde, bonifiche ambientali nei territori devastati di Porto Torres e Portovesme, uscita di “E-On”, filiera dell’alluminio e dello zinco, agroalimentare. La Regione deve dire come intende aggredire efficacemente la disoccupazione giovanile: più del 50percento dei giovani sardi non lavora, oltre il 20percento non studia, non lavora e non frequenta corsi di formazione, la dispersione scolastica è la più alta in Italia. Un’emergenza che, per non diventare cronica, richiede da parte della Regione interventi decisi per la riorganizzazione del mercato del lavoro. A cominciare dalla transizione dalla scuola al lavoro, dalla riforma dei “Cesil” e “Cpi”. Non si dimentichi che solo il 3percento dei giovani trova lavoro attraverso i Centri per l’impiego: in Germania il 13percento, in Inghilterra il 7percento».

«I sardi attendono risposte su riforme istituzionali – sottolinea Oriana Putzolu - riordino dell’ente intermedio, società in house, garanzie per il sostegno al reddito dei 30mila percettori di ammortizzatori per i quali pesa ancora il problema della copertura dei fondi necessari per concludere l’annualità corrente, razionalizzazione del pianeta sanità conciliando qualità dei servizi, risparmi della spesa e salvaguardia dei posti di lavoro e delle professionalità. La Sardegna ha bisogno di un progetto produttivo capace di far convivere insieme le ragioni e il rilancio dell’agricoltura, dell’ambiente, dell’industria e del turismo, sui quali la Cisl vorrebbe dare il proprio utile contributo alla loro ripresa anche partecipando fattivamente alla programmazione della spendita dei fondi comunitari del settennio 2013/2020. Giunta e Consiglio regionale riusciranno a darci tutto questo nei prossimi quattro mesi?», conclude il segretario generale della Cisl Sardegna.
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