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Red 19 dicembre 2013
L'accusa: Eni sempre più arrogante
Il consigliere comunale Luciano Mura del Partito democratico denuncia l´atteggiamento di Eni che continua ad escludere le aziende locali dagli impianti di Porto Torres


PORTO TORRES - Nonostante il Partito Democratico ha da tempo e più volte segnalato l'atteggiamento di Eni nei confronti delle aziende locali, che vengono inesorabilmente espulse dai vari impianti localizzate nel nostro territorio, niente è cambiato e con arroganza crescente Eni continua a distruggere quel poco che rimane della debole economia della città. «Un'altra storica azienda sarda che opera nello stabilimento di Porto Torres - denuncia il consigliere Luciano Mura (Pd) - dal 20 dicembre verrà sostituita dall'ennesima ditta siciliana, non ci si preoccupa neanche di invocare la foglia di fico delle procedure di gara, visto che Eni ha semplicemente esteso agli stabilimenti sardi una gara fatta esclusivamente per la Sicilia».

Non si parla di imprese ad alta specializzazione ma di imprese che offrono servizi di pulizie, derattizzazione e disinfestazione. «La cosa che lascia ancora più perplessi - sostiene Mura - è che alla azienda siciliana viene riconosciuto un corrispettivo decisamente più alto di quello percepito dall'azienda sarda. Per cui nessuna gara, nessuna convenienza economica solo l'ennesima dimostrazione che in questo territorio Eni ha la certezza di poter agire senza nessun vincolo od ostacolo da parte di alcuno e, – continua Mura - le reazioni delle istituzioni locali vengono percepite come un flebile lamento proveniente dai lontani confini dell'impero». In questo contesto le imprese che operano nello stabilimento e scelte da Eni continuano ad ignorare il rispetto degli accordi in tema di occupazione e di reclutamento ricorrendo in modo massiccio alle agenzie di somministrazione di lavoro anche per categorie di lavoratori indicate nell'accordo per la chimica verde. Un fenomeno che contribuisce a creare ulteriore precarietà e lavoro non stabile e non garantito e dunque un ulteriore impoverimento del territorio. «Non va peraltro sottaciuto – sostiene Mura -che le poche imprese locali che hanno la “fortuna” di eseguire lavori in subappalto si devono accontentare di briciole spesso sottopagate e a lavori conclusi non ottengono neanche il pagamento delle fatture per le lavorazioni eseguite».

Vi è ormai una continua azione di Eni tesa all' impoverimento del territorio già devastato dalla crisi e scosso da forti tensioni sociali. «E’ necessario che Eni sia chiamata con forza a sospendere tutte le procedure in atto per valutare con attenzione quali effetti stanno producendo, – continua Mura – perché, come chiesto dal Consiglio Comunale di Porto Torres, l’Eni provveda ad adottare le modalità di acquisizione e approvvigionamento finalizzate a massimizzare la formula del “chilometro zero”e, avvii azioni concrete per la creazione e il mantenimento dell’occupazione – conclude il consigliere Pd- come l’impiego prioritariamente degli stessi lavoratori del precedente affidatario in un’ottica di continuità».
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